martedì 30 novembre 2010

è quasi natale

Non avrei mai dovuto dire questa frase.....
io che ho sempre detestato il natale per il suo essere conformista e spendaccione, con l'obbligo non scritto di sorridere a tutti, anche a chi ti sta sulle balle e invece, quest'anno arriva il Natale e mi trova impreparato, con il cuore triste....
Questo è il secondo Natale senza nostro figlio, lo passerà in comunità...forse, tornerà a casa per il 25, ma la sua presenza avrà un sapore amaro....
Cosa dovrei mettere sotto l'albero? Un segno di mio continuo fallimento?
Si, è vero, si sta sistemando tutto, ma le parole del don, dello psicologo, riecheggiano nella mia mente....
"Bisogna stare in guardia!" mi dicono, "Adesso, è ora che cominciamo ad affrontare il problema della ricaduta"
Ricaduta? e della mia ricaduta? Ne vogliamo parlare?
Non credo che sarei capace di affrontare ancora il calvario appena passato....MA mi dicono di non pensare al domani, mi dicono che la ricaduta potrebbe anche starci, l'importante e che nostro figlio, sia in grado di raccontarcelo, di aprirsi...E io, con chi mi apro io? A chi potrò mai raccontare del mio dolore, delle notti insonni, a chi confido le mie paura per quando uscirà e che già da ora comincia a pensare che vorrà andare a ballare, che vuole rifarsi i piercing in faccia.....Nostro figlio dice che non è male, che dobbiamo smettere di collegare i suoi piercing alla tossicodipendenza e che ha capito....io lo guardo e sorrido e vedo nella mia mente lo psicologo..."Attenti alle ricadute"

martedì 16 novembre 2010

i sogni

I sogni vanno e vengono....
Tutto sembra, sembrava filare liscio....Nostro figlio, quasi alla fine di un percorso, ristabilizzato, con un lavoro....Viene a casa ogni 15 giorni e tutto all'inizio, sembrava procedere bene ma, come suo solito, riprende ad esagerare, a dimenticare quali comportamenti, lo hanno condotto sulla via della droga, se mai ci sono dei comportamenti....Ma io, per mia fragilità, lego alcune azioni, alcuni modi di pensare, al suo mondo della droga.....
e così, domenica, si parlava a tavola quando, non so come, ha iniziato a tirare fuori i soliti discorsi...
Ha chiesto alla psicologa della comunità, di poter rientrare quando esce con gli amici, alle 01.30....Ha chiesto di essere un pò più libero e ci ha comunicato che intende rifare i pearcing.....
E' stato più forte di me, mi sono irrigidito, sono sbiancato.....Perchè sono convinto che quei pearcing, quei tatuaggi, non sono altro che un identificarsi in un gruppo particolare di persone....E non venite a raccontarmi che non èvero!!! Non capisco il senso assurdo, di fare due buchi dietro la schiena, di mettere un anello al naso, uno sull'occhio ed uno sulla guancia e non capisco nemmeno il senso di ricoprire un braccio intero con un tatuaggio e raccontare poi, che costa ben 800 euro....Non è questo che mi aspetto da mio figlio, un figlio che sta ancora in comunità, che lavora e viene pagato 400 euro al mese grazie ad una borsa lavoro del sert e di per se questo è gia discutibile visto che ci sono ragazzi che non hanno mai sbagliato e che non hanno nemmeno quel misero stipendio...Mi sarei aspettato cose un pò più concrete, tipo imparare bene un mestiere, desiderio di ascoltare un pò di più le nostre esperienze e non certo il desiderio di riempirsi di nuovo di buchi....
Al mio ostruzionismo, mi guarda e risponde "Io ho rispetto di te e mamma e quindi, quando vengo a casa, me li tolgo"....Bravo! Penso, bello nascondere e come nascondi i parceing e tatuaggi, nasconderai ancora ogni altra cosa?
Non va bene nascondere, va bene evitare...Ma si evita se si capisce....
Mi guarda ancora e mi dice "Sono adulto!"
...Adulto....Essere adulto vuol dire fare delle scelte, anche sbagliate e prendersi la propria responsabilità....
HAi mai avuto delle responsabilità?
No, mai....Hai preso un cane e lo facevi vivere in macchina con te e ora, è dai nonni, vuoi la tua libertà ma non hai una casa in cui essere libero...Certo, c'è la nostra, quella della nostra famiglia, di tua sorella, di tuo fratello....E tutti la rispettiamo...E tu, la rispetterai?
Non credo....lo vedo dalle piccole cose.....io per fumare vado in giardino, tu, ti metti sul divano....
Abbiamo un cane che basta e avanza e tu vuoi portare il tuo....
Ceniamo tutti insieme e tu chiedi di mangiare dopo le 20.30, dopo che finisce il film o la partita che ti piace....Piccole cose certo, ma conosco il tuo passato e il tuo modo di vedere le cose e so che questa, è solo la punta dell'iceberg....
Ho sempre creduto che la comunità possa aiutare solo se hai davvero deciso di venirne fuori....Ma venirne fuori, non significa smettere di farsi, vuol dire debellare anche lo stile di vita che ti spingeva a farti, i pensieri che ti terrorizzavano, i sogni, le angosce....Hai ripreso a fumare di nuovo e di più....Continui a desiderare di poter rifare ciò che un tempo facevi e noi? Perchè dovremmo fidarci noi?