martedì 30 novembre 2010

è quasi natale

Non avrei mai dovuto dire questa frase.....
io che ho sempre detestato il natale per il suo essere conformista e spendaccione, con l'obbligo non scritto di sorridere a tutti, anche a chi ti sta sulle balle e invece, quest'anno arriva il Natale e mi trova impreparato, con il cuore triste....
Questo è il secondo Natale senza nostro figlio, lo passerà in comunità...forse, tornerà a casa per il 25, ma la sua presenza avrà un sapore amaro....
Cosa dovrei mettere sotto l'albero? Un segno di mio continuo fallimento?
Si, è vero, si sta sistemando tutto, ma le parole del don, dello psicologo, riecheggiano nella mia mente....
"Bisogna stare in guardia!" mi dicono, "Adesso, è ora che cominciamo ad affrontare il problema della ricaduta"
Ricaduta? e della mia ricaduta? Ne vogliamo parlare?
Non credo che sarei capace di affrontare ancora il calvario appena passato....MA mi dicono di non pensare al domani, mi dicono che la ricaduta potrebbe anche starci, l'importante e che nostro figlio, sia in grado di raccontarcelo, di aprirsi...E io, con chi mi apro io? A chi potrò mai raccontare del mio dolore, delle notti insonni, a chi confido le mie paura per quando uscirà e che già da ora comincia a pensare che vorrà andare a ballare, che vuole rifarsi i piercing in faccia.....Nostro figlio dice che non è male, che dobbiamo smettere di collegare i suoi piercing alla tossicodipendenza e che ha capito....io lo guardo e sorrido e vedo nella mia mente lo psicologo..."Attenti alle ricadute"

martedì 16 novembre 2010

i sogni

I sogni vanno e vengono....
Tutto sembra, sembrava filare liscio....Nostro figlio, quasi alla fine di un percorso, ristabilizzato, con un lavoro....Viene a casa ogni 15 giorni e tutto all'inizio, sembrava procedere bene ma, come suo solito, riprende ad esagerare, a dimenticare quali comportamenti, lo hanno condotto sulla via della droga, se mai ci sono dei comportamenti....Ma io, per mia fragilità, lego alcune azioni, alcuni modi di pensare, al suo mondo della droga.....
e così, domenica, si parlava a tavola quando, non so come, ha iniziato a tirare fuori i soliti discorsi...
Ha chiesto alla psicologa della comunità, di poter rientrare quando esce con gli amici, alle 01.30....Ha chiesto di essere un pò più libero e ci ha comunicato che intende rifare i pearcing.....
E' stato più forte di me, mi sono irrigidito, sono sbiancato.....Perchè sono convinto che quei pearcing, quei tatuaggi, non sono altro che un identificarsi in un gruppo particolare di persone....E non venite a raccontarmi che non èvero!!! Non capisco il senso assurdo, di fare due buchi dietro la schiena, di mettere un anello al naso, uno sull'occhio ed uno sulla guancia e non capisco nemmeno il senso di ricoprire un braccio intero con un tatuaggio e raccontare poi, che costa ben 800 euro....Non è questo che mi aspetto da mio figlio, un figlio che sta ancora in comunità, che lavora e viene pagato 400 euro al mese grazie ad una borsa lavoro del sert e di per se questo è gia discutibile visto che ci sono ragazzi che non hanno mai sbagliato e che non hanno nemmeno quel misero stipendio...Mi sarei aspettato cose un pò più concrete, tipo imparare bene un mestiere, desiderio di ascoltare un pò di più le nostre esperienze e non certo il desiderio di riempirsi di nuovo di buchi....
Al mio ostruzionismo, mi guarda e risponde "Io ho rispetto di te e mamma e quindi, quando vengo a casa, me li tolgo"....Bravo! Penso, bello nascondere e come nascondi i parceing e tatuaggi, nasconderai ancora ogni altra cosa?
Non va bene nascondere, va bene evitare...Ma si evita se si capisce....
Mi guarda ancora e mi dice "Sono adulto!"
...Adulto....Essere adulto vuol dire fare delle scelte, anche sbagliate e prendersi la propria responsabilità....
HAi mai avuto delle responsabilità?
No, mai....Hai preso un cane e lo facevi vivere in macchina con te e ora, è dai nonni, vuoi la tua libertà ma non hai una casa in cui essere libero...Certo, c'è la nostra, quella della nostra famiglia, di tua sorella, di tuo fratello....E tutti la rispettiamo...E tu, la rispetterai?
Non credo....lo vedo dalle piccole cose.....io per fumare vado in giardino, tu, ti metti sul divano....
Abbiamo un cane che basta e avanza e tu vuoi portare il tuo....
Ceniamo tutti insieme e tu chiedi di mangiare dopo le 20.30, dopo che finisce il film o la partita che ti piace....Piccole cose certo, ma conosco il tuo passato e il tuo modo di vedere le cose e so che questa, è solo la punta dell'iceberg....
Ho sempre creduto che la comunità possa aiutare solo se hai davvero deciso di venirne fuori....Ma venirne fuori, non significa smettere di farsi, vuol dire debellare anche lo stile di vita che ti spingeva a farti, i pensieri che ti terrorizzavano, i sogni, le angosce....Hai ripreso a fumare di nuovo e di più....Continui a desiderare di poter rifare ciò che un tempo facevi e noi? Perchè dovremmo fidarci noi?

mercoledì 20 ottobre 2010

che cosa accade

ieri, mio figlio, si insomma, mio figlio, quello che vive ancora in comunità mi ha chiamato da un cellulare...
"pronto"
"Ciao Gigi!" mi ha detto (non mi chiama papà)
e subito giù a raccontarmi del nuovo cellulare che finalmente gli hanno permesso di utilizzare....mi ha raccontato di tanti suoi piccoli successi che per la maggior parte dei ragazzi sono stupidaggini ma che per lui, dopo due anni di comunità, assumono un valore immenso....E giù, a continuare a raccontare....del fatto che gli hanno permesso di lavorare, gli hanno permesso di assumersi le proprie responsabilità...(in quella comunità ci sono regole rigidissime, non si esce, non si fuma, non si può telefonare, incontro con i genitori una volta al mese) lui viene a casa ogni 15 giorni.
poi, si interrompe e mi chiede "Sei orgoglioso di me?"
In un primo momento, gli stavo chiedendo di cosa avrei dovuto essere orgoglioso, ma per fortuna, mi sono morso la lingua ed ho risposto "si, sono orgoglioso"...Speravo la smettesse li e invece "E perché sei orgoglioso?"
Pensavo di non avere risposte e invece...... "Perché è la prima volta che me lo chiedi, è la prima volta che spontaneamente mi chiami, è la prima volta che condividi con me le tue cose, perché ho ritrovato un figlio che pensavo di non avere"....e quello che mi ha detto lui, mi ha sconvolto (in maniera positiva) totalmente il cuore....
"Ti ho sempre voluto bene" mi ha detto "Solo che ero troppo stupido e cattivo per permetterti di essere mio padre...Qui, in comunità, mi insegnano le stesse cose che mi insegnavi tu, solo che ora sono adulto ed ho provato sulla mia pelle il dolore dei fallimenti, la vergogna di rubare per un po di droga, ma se oggi sono qui, è perché, anche quando avresti potuto e dovuto, non mi hai mai abbandonato....Sono qui perché tu e mamma lo avete voluto ma avete atteso pazienti che lo volessi anche io.....Papà...."
"Papà?"
"Scusa, Gigi......l'unica cosa che mi distrugge ancora, è il dolore che vi ho dato....."
"Poca cosa figlio mio se oggi, possiamo di nuovo sorridere.....Abbiamo imparato molto anche noi da tutto questo e credo che siamo diventati un pò migliori, grazie anche al tuo sacrificio....."
poi, ha messo giù...Sono rimasto un pò fermo, ad osservare le persone che camminavano sul marciapiede, poi, ho fatto un sorriso e sono ritornato verso casa, con la gioia di un tempo

che cosa accade

ieri, mio figlio, si insomma, mio figlio, quello che vive ancora in comunità mi ha chiamato da un cellulare...
"pronto"
"Ciao Gigi!" mi ha detto (non mi chiama papà)
e subito giù a raccontarmi del nuovo cellulare che finalmente gli hanno permesso di utilizzare....mi ha raccontato di tanti suoi piccoli successi che per la maggior parte dei ragazzi sono stupidaggini ma che per lui, dopo due anni di comunità, assumono un valore immenso....E giù, a continuare a raccontare....del fatto che gli hanno permesso di lavorare, gli hanno permesso di assumersi le proprie responsabilità...(in quella comunità ci sono regole rigidissime, non si esce, non si fuma, non si può telefonare, incontro con i genitori una volta al mese) lui viene a casa ogni 15 giorni.
poi, si interrompe e mi chiede "Sei orgoglioso di me?"
In un primo momento, gli stavo chiedendo di cosa avrei dovuto essere orgoglioso, ma per fortuna, mi sono morso la lingua ed ho risposto "si, sono orgoglioso"...Speravo la smettesse li e invece "E perché sei orgoglioso?"
Pensavo di non avere risposte e invece...... "Perché è la prima volta che me lo chiedi, è la prima volta che spontaneamente mi chiami, è la prima volta che condividi con me le tue cose, perché ho ritrovato un figlio che pensavo di non avere"....e quello che mi ha detto lui, mi ha sconvolto (in maniera positiva) totalmente il cuore....
"Ti ho sempre voluto bene" mi ha detto "Solo che ero troppo stupido e cattivo per permetterti di essere mio padre...Qui, in comunità, mi insegnano le stesse cose che mi insegnavi tu, solo che ora sono adulto ed ho provato sulla mia pelle il dolore dei fallimenti, la vergogna di rubare per un po di droga, ma se oggi sono qui, è perché, anche quando avresti potuto e dovuto, non mi hai mai abbandonato....Sono qui perché tu e mamma lo avete voluto ma avete atteso pazienti che lo volessi anche io.....Papà...."
"Papà?"
"Scusa, Gigi......l'unica cosa che mi distrugge ancora, è il dolore che vi ho dato....."
"Poca cosa figlio mio se oggi, possiamo di nuovo sorridere.....Abbiamo imparato molto anche noi da tutto questo e credo che siamo diventati un pò migliori, grazie anche al tuo sacrificio....."
poi, ha messo giù...Sono rimasto un pò fermo, ad osservare le persone che camminavano sul marciapiede, poi, ho fatto un sorriso e sono ritornato verso casa, con la gioia di un tempo

venerdì 15 ottobre 2010

ore 06,37

Sono felice eppure, spaventatissimo.....
Come se stessi prendendo coscienza di un decadimento totale della nostra società.....
ultimamente, mi trovo sempre più spesso a parlare con degli adolescenti, ma ance con persone sopra i vent'anni, che di adolescente ormai, non dovrebbero avere più nulla eppure, sento nei loro atteggiamenti, nel loro modo di affrontare la vita, un vuoto interiore assoluto.....
Stiamo insegnando loro l'individualismo, il non dover esprimere emozioni, simboli di debolezza......
I nostri ragazzi, hanno bisogno di comunicare, di trovare, attraverso i nostri modi di essere, dei modelli da seguire, ma, sempre più spesso, noi, titolari di questi insegnamenti, siamo assenti, presi dai nostri lavori, dalle nostre ambizioni e sfoggiamo solo, la nostra capacità a produrre reddito, soddisfare i bisogni materiali dei nostri figli....I nostri figli....Ma chi sono? Li conosciamo davvero?
Sentono solo tanta solitudine e cercano, attraverso gesti folli e insensati, di poter sopprimere quella strana inadeguatezza che vive nei loro animi....ma non ci riescono.....Siamo genitori immobili davanti ad uno schermo televisivo a scuotere la testa ogni volta che un ragazzo muore, di notte, mentre altri vengono uccisi a coltellate per pochi spiccioli, mentre una donna muore a causa di un cazzotto ed i passanti, quasi infastiditi, scavalcano il corpo agonizzante della poveretta....Siamo noi i cattivi esempi e poi, andiamo e mandiamo i nostri figli, a fare terapia, come se in loro o in noi, ci fosse qualcosa che non va.....Il fatto è che è il tutto a non andare.....
Ma dove sono finite quelle famiglie che la sera, a tv spenta si raccontano storie? Dove sono finite le passeggiate in casa dei parenti? Dove è finita la famiglia?
Siamo indipendenti, non abbiamo bisogno di nessuno, curiamo il nostro orticello con il terrore che qualcuno ce lo porti via....E i nostri figli, pur non condividendo, seguono i nostri modelli...Modelli in cui è più importante avere un paio di jeans "angeldevils" che imparare come guadagnarseli......
E poi, ci accorgiamo che ragazzine di 14 anni, si fanno dei video porno che rivendono ai compagni, in cambio di 20, 30 euro o per una ricarica del cellulare?
Sono ragazzi delinquenti o sono solo il frutto marcio delle nostre azioni?
Sto imparando a dedicare molto tempo ai miei figli, momenti irripetibili in cui esistiamo solo noi, le nostre chiacchiere....Sto imparando a dialogare con loro, ad ascoltarli, a formarli per una vita futura che diventa ogni giorno più spietata....
Non voglio che i miei figli muoiano di vuoto interiore, la vita è ancora bellissima e vale ancora la pena di viverla, ma dipende solo da noi....
Spolveriamo tra i ricordi della nostra infanzia, gli insegnamenti dei nostri genitori, certo, forse un pò ristrettivi....Chi di noi non ha odiato i genitori?
Eppure, oggi siamo qui, ad amarli, a capire che ogni cosa che ci è stata negata, ogni no che ci è stato detto, oggi assume un valore inestimabile per noi....Perchè non lo facciamo più per i nostri figli?.....

sabato 2 ottobre 2010

e finalmente è arrivato.....

oggi, in casa nostra, si respira aria di festa....
Per la prima volta, dopo 15 mesi, nostro figlio oggi fa ritorno a casa, per due giorni interi.
Siamo tutti agitati, dovremo rispettare una tabella, delle regole imposte dalla comunità, ma va bene lo stesso, perchè oggi, c'è la prova generale......
dovremo evitare sopratutto discussioni, quelle discussioni normalissime che si creano in famiglia, normalissime....
Non so se sono più agitato o contento, non lo so davvero.
Alle 11.30 devo andare a prenderlo in comunità....
L'unica cosa per cui sono davvero felice, è di vedere mia moglie serena....ieri, ha preparato due torte, una alla ricotta ed una con i pinoli, non riusciva a stare ferma ed oggi, mi ha gia chiamate quattro volte...Ma la capisco....
oggi, mi fermo qui....sto bene

mercoledì 22 settembre 2010

ad oggi

Il tempo passa, scivola lentamente portandosi via brutti ricordi, brutte parole.....
Lunedì scorso, nostro figlio è venuto a casa, accompagnato dal don....E' il primo rientro dopo 14 mesi di comunità, il momento in cui, si cominciano a tirare le somme, verifiche dell'andamento, del recupero suo e nostro....
E si, anche nostro, perchè per tutto questo periodo, abbiamo seguito un percorso duro, lento, in cui molte volte, io e mia moglie, abbiamo rischiato di perderci, incapaci di gestire, ma sopratutto di accettare, che la tossicodipendenza di nostro figlio dipendesse esclusivamente da lui e non da noi....
Abbiamo lavorato per eliminare i sensi di colpa, abbiamo lavorato per tornare nuovamente ad amarci e rispettarci, senza guardarci pensando che fosse colpa mia o sua.....Abbiamo accettato che semplicemente è accaduto, come accade nelle famiglie di tutti i tossicodipendenti....
Lunedì dicevo, è venuto a casa, ma, dopo pranzo, non sono riuscito a restare con loro, sono uscito, sono tornato al lavoro.....E' stato difficilissimo per me, non sapevo cosa dire, come comportarmi....E per la prima volta, mio figlio, mi è sembrato un estraneo, una persona con cui non poter condividere nulla, una persona che, suo malgrado, qualcosa dal mio cuore me lo ha portato via.....E così, come un ebete, dopo pranzo, ho inventato degli appuntamenti....Solo mia moglie ha capito, ma non mi ha detto nulla, mi con osce, sa, che ho un modo tutto mio per soffrire, senza per forza dover condividere....Ho lasciato che i miei figli condividessero quel piccolo momento di gioia, che ascoltassero il fratello maggiore come se si trattasse di un fratello ritornato dal fronte, che spiega ai più piccoli cosa si deve e cosa non si deve fare....
Anche io, da buon padre, a suo tempo lo facevo....Spiegavo il bene e il male....Poi, ho dimenticato la distinzione tra loro.....così, ciò che per me un tempo era male, ora mi sembra bene....Non so se nel proseguo le cose andranno a posto, l'unica cosa certa è che sono felice che ce la stia facendo....Ma non so se davvero riuscirò mai a perdonarlo nel profondo del mio cuore....
Certo, a parole tutto è più facile, gli sorrido, lo ascolto....Ma non provo emozioni, non provo nulla di tutto ciò che credo mi abbia sottratto....Chissà, magari un giorno, mi restituirà queste emozioni, per ora, rimango in silenzio, ad ascoltare il passato che si allontana.

mercoledì 1 settembre 2010

Caro direttore,
in un colloquio tenuto al sert per discutere sugli sviluppi degli aiuti dati ai tossico dipendenti che hanno intrapreso la via del recupero, ci è stato detto "il sert non riesce ad aiutare molto poichè non ci sono più drogati....Sono tutti drogati"
Sono rimasto molto colpito da questa frase che la dice davvero lunga su come si stia diffondendo il mercato della droga....Il Don della comunità l'angolo, si lamenta perchè continuano a tagliare i fondi per il mantenimento delle comunità e non ci sono i soldi per andare avanti e così, tutto rimane immobile....
Provo rabbia, tanta rabbia per come stanno andando avanti queste cose, rabbia perchè sappiamo benissimo da dove arriva tutta questa droga, sappiamo benissimo cos'è oggi il culto e la passione per lo sballo, sappiamo benissimo che appostati, agli angoli della strada ci sono gli extracomunitari (che non lavorano) che spacciano 24 ore su 24, sappiamo benissmo (visti da me) che esistono palazzoni (vedi Sassuolo) diventati quartier generali dello spaccio, con tanto di vedette e noi? cosa stiamo facendo? Ah si! Belle leggi, controllo alcolemico, sequestro di patenti....Ma basta uscire in quattro, tre, si drogano o bevono nei cessi dei locali ed uno guida....i tre ragazzi, quelli che non guidano, fatti sino alla testa, assuefatti...Diventano drogati di professione, distruggendo intere famiglie, creando disagi....Eppure, i gestori dei locali urlano che loro non centrano nulla, che nelle loro discoteche non gira niente, che i loro ragazzi, sono tutti dei santi....E la colpa, ricade irrimediabilmente su noi genitori, incapaci di instaurare un dialogo con i nostri figli, noi genitori così presi dalla vita e samniosi di arricchirci....noi genitori che partecipiamo ai gruppi familiari(poi) per recuperare i nostri figli, noi che paghiamo rette altissime alle comunità....Noi distrutti dal dolore e dallo sgomento....Intanto, ieri, stavo rientrando a casa, alle due di notte e 4 ragazzi, fermi sul ciglio della strada urlavano, urinando contro un albero, orgogliosi di gridare, "siamo fuori come delle cucuzze!!!" probabilmente non saranno arrivati a casa, probabilmente, uno di loro prima o poi creperà per overdose, probabilmente, c'era tra loro, il figlio di qualche personaggio pubblico importante....forse, con la sua morte, qualcosa si muoverà....Forse, non sarà solo una marea di parole per ottenere voti, ma qualcosa di concreto affinchè lo stato, imedisca davvero a questi ragazzi, di non morire di angoscia e solitudine....
Mancano programmi culturali, mancano spazi per gli incontri, mancano i veri sostegni alle famiglie....Ma dall'altra parte, siamo pieni di pubblicità ingannevoli e falsi idoli, Vedi Hilton, inneggiata per la sua idiozia, vedi personaggi famosi griffati anche nella mente che si vantano di drogarsi....i ragazzi che vanno in guerra per gli ideali, quelli che studiano per crearsi un futuro, quelli che vivono la famiglia...Di quelli, non se ne parla, quelli purtroppo, non fanno notizia....
Auguro a tutte le persone che contano, di trovarsi un giorno nella nostra stessa condizione, forse, chissà, sentendosi accusare di essere la causa del fallimento dei figli, forse, cominceranno concretamente a rivedere alcune leggi....
Adesso abbiamo anche facebook, con le sue pagine inneggianti alla droga, foto di ragazzi poco più che adolescienti che si fotografano mentre si fanno una canna o una striscia di coca....W la libertà di espressione.....
Dicono che bisogna essere maggiorenni per iscriversi, eppure, accettano nomi di fantasia, date di nascita false....
Ma che schifo di società è mai questa? Eè una guerra contro pedofili, spacciatori, ladri, puttane e sfruttatori e noi, a scandalizzarci davanti al tg5
Muraca Gianluigi

venerdì 27 agosto 2010

l'epilogo

Ieri, chiamo la consulente che coordina il gruppo dei genitori....
Le dico che non me la sento più di partecipare alle riunioni perchè ormai non sopporto più di non essere considerato e che tutto sommato, mio figlio sta forse meglio senza di me....
La coordinatrice insiste, non è d'accordo e mi spiega che devo andare, portare la discussione nel gruppo e che sarà lo stesso gruppo a farla ragionare....
Non è andata affatto così....Ho mandato a puttane due anni di incontri, due anni di sforzi per perdere l'aggressività che ho dentro (quando mi sento ferito attacco, come gli animali) e ieri sera, mia moglie mi ha ferito, ribadendo che non provo amore, che faccio le cose per interesse e, mentre lei parlava, ripercorrevo con la mente questi 15 anni insieme....Le rinunce fatte per amore, mettermi contro la mia famiglia per difendere quelli che stavano per diventare i miei veri figli, il non desiderare un figlio mio, anche se dopo è venuto, il cambiare città e lavoro solo perchè lei non si adattava alla mia vita e ai miei amici-colleghi....Ho fatto di tutto per lei e lei ha fatto tutto per me....Adesso, ci parliamo come se fossimo diventati nemici, come se non avessimo più una strada da percorrere assieme, come se all'improvviso, io sia diventato il ladro della sua esistenza, io la causa della tossicodipendenza di nostro figlio, io che desidero destabilizzare....Non ce l'ho fatta, mi sono alzato, urlandole in  faccia che è una falsa, cattiva con il volto da angelo, figlia di puttana....Ecco, la frase più degradante che mi porta al livello di una bestia, sono riuscito a dirla e lei, mi guarda sorridendo, alzando la mano e guardando gli altri genitori..."Cosa vi avevo detto? Voi che avete creduto che Gigi fosse un buono...Ecco in realtà chi è"....Comincio a tremare, a balbettare e subito, la coordinatrice mi dice che non devo preoccuparmi, che nessuno crede che io sia un mostro e ancora una volta, non hanno capito nulla, come se mi importasse di cosa pensano gli altri...A me interessa che mio figlio esca da questa storia, che torni a sorridere, a me interessa l'aiuto che il gruppo poteva darci a ritornare ad essere una famiglia felice....Ma così non è....Tornando a casa, ieri sera, ho detto a mia moglie che voglio la separazione e mi è sembrato di sentire un sospiro di sollievo....
Ma cosa farò dopo?
Ho sempre pensato che lei fosse il perno della mia esistenza, il mio unico scopo della mia vita, un amore da favola....E sa bene che senza di lei, non potrò sopravvivere(per me è un amore immenso, indispensabile come l'aria)....Non so.....Ho 46 anni e sto solo accumulando spazzatura......Cosa ne farò di tutto questo?

giovedì 26 agosto 2010

eccetto me

Mia moglie mi chiama al cellulare....
Mi chiede se so qualcosa circa la macchina di mio figlio, si, quella con il parabrezza rotto, quello che due anni fa circa, qualcuno lo ha sfondato dal di dentro dandogli un calcio....Quella macchina che ci è stata lasciata in consegna dopo che lui è entrato in comunità....
Sono volati questi anni....
Ora, mia moglie mi chiede se so qualcosa, le dico che il carrozziere è in ferie ma che comunque rientra apposta lunedì per sistemare la macchina...
Ognuno di noi, lavora per il suo rientro e mia moglie elargisce sorrisi a destra e sinistra....
I nonni, quei nonni che hanno contribuito a rovinarmi(ci) l'esistenza, stanno pagando le rate di quell'auto, il don che gestisce la comunità anticipa i soldi per l'assicurazione (che mio figlio restituirà con il suo primo stipendio) io che riparo la macchina, pago la retta, pago con il dolore e la colpa che mi trascino dentro da anni....A tutti grazie, a me, della merda in faccia....
"Sai" mi dice mia moglie, "se non riparano la macchina per tempo, presto la mia a MIO figlio!"
Mi permetto di dirle che non sono d'accordo, che comunque dovremmo aspettare un pò e che dimostrasse la sua reale intenzione di cambiare....Le dico che dovrebbe imparare (secondo me) a prendersi le sue responsabilità e che comunque, la macchina serve in casa.....
"Non preoccuparti, mi arrangio!" mi dice ed io a ricordarle che quando è senza macchina, mi crea delle grosse difficoltà....Mi devo alzare con lei alle 5 del mattino e devo saltare i miei appuntamenti di lavoro dalle 11.00 alle 13.00 per poterla andare a riprendere, ma le ricordo anche che la macchina, nostro figlio, l'ha distrutta....Solo che noi, sappiamo quanti sacrifici si facciano per mantenere auto, casa, figli....e non credo sia giusto, dargli tutto, come se niente fosse, ce lo insegnano anche alle riunioni dei genitori....
Morale della favola, sono un pezzo di merda che le cose non le ha mai fatte con amore, che odio profondamente mio figlio e che cosa accadrà se lui, una volta rientrato a casa, dovesse sentire queste discussioni????
Abbiamo imparato tanto da questa esperienza, noi tutti...Ho imparato ad accettare che in fondo non è mio figlio ma che devo fare quello che un vero padre fa....Ma zitto!!!! Devo stare zitto....in un silenzio in cui, a comandare, c'è una madre defraudata di tutto e chi aggrappa disperatamente al suo sogno di vedere il figlio salvo....Eppure, ci hanno messo in guardia, il momento difficile, non è in comunità, è fuori, è saper resistere alle tentazioni, è saper fronteggiare le delusioni, quelle delusioni che due anni fa, lo hanno spinto a drogarsi....
Mia moglie dice di essere differente da sua madre, che si è dedicata totalmente a seguire i suoi figli, da un carcere all'altro, sino ad oggi, che segue i figli in delle case famiglia, poichè ammalati di schizofrenia....dice che è diversa, ma in fondo è uguale ed io, non lo sopporto, come non sopporterò di vederla nafraugare, nell'illusione che un figlio decida di cambiare....
oggi, ha fatto un piccolo percorso, ma non me la sento di dare ancora fiducia....Faccio ciò che fa un padre, vado ai colloqui, pago la retta, gli compro quello che serve e cerco di capirlo, di conoscerlo, di avvicinarmi a lui, ma tutto questo, non c'entra con il dare fiducia....
Ci hanno detto che la sua testa è ferma a sedici anni, nonostante di anni, ne abbia 22 e che ha bisogno di essere guidato, seguito, consigliato, ma non accontentato, assolutamente...intanto, continuo ad essere per mia moglie, un vigliacco, pezzo di stronzo che non prova amore per nessuno....
Volgiamo verso la fine....Tenta di recuperare un figlio, come un capitano tenta di salvare la sua nave e non si accorge che i passeggeri stano morendo tutti.....Alla fine, il capitano muore con la sua nave.......

lunedì 23 agosto 2010

Facebook

Ti giuro,
ho amato davvero tanto, sia il grande che la piccola....Con lei, si, dico la piccola, tutto è sempre stato molto più semplice....
E' entrata nella mia vita che aveva solo due anni, mi guardava sognante ed il passo da "Gigi a papà Gigi e poi, solo papà" è stato semplicissimo....
Ti giuro, li ho amati e li amo ancora....adesso che il grande, a 22 anni si trova in comunità e la piccola, che ha oggi 16 anni eppure, qualcosa nella mia mente e nel mio cuore stride....
La piccola, quando era piccola, mi raccontava ogni cosa, giocava, scherzava.....poi, dopo il dramma del fratello, ha cominciato anche lei ad osteggiarmi, a n on condividere ciò che pensavo dei suoi nonni, del male che ci hanno fatto....Probabilmente, ha smosso dai suoi ricordi, tutti i tentativi fatti da quella donna, per portarceli via, ha smosso completamente il ricordo degli assistenti sociali che ci mandava continuamente, accusando me e sua madre di cose orribili.....
Con la psicologa, sto facendo un lavoro enorme....Comincio davvero a rassegnarmi al fatto che non devo considerarli i miei figli....
"Lei continui a fare il padre, sia sempre presente" mi dice...."ma non pretenda di essere il loro padre perchè non lo è!"
All'inizio, non capivo il significato di queste parole....Poi, la scorsa settimana, ho cominciato a vedere chiaro tutto....
LA famiglia di origine (parlo di nonni, zii e amici) non hanno mai smesso di lavorare di fino....Continuano a mantenere vivo il ricordo di quel padre che fondamentalmente, di padre ha solo il nome....Un uomo che non esiste più, andato, sparito, passato a miglior vita....contro cui combatto, ad armi impari....Di lui raccontano cose meravigliose ed io, devo invece preoccuparmi di modificare il mio carattere, di stare attento a non alzare la voce, a non contrastare i miei figli.... e si....Perchè se lo faccio, all'improvviso divento l'orco cattivo.....
Mia moglie, mia figlia, mi tengono all'oscuro d loro contatti con la famiglia paterna, mi tengono all'oscuro delle chiacchiere che fanno sulla storia della loro esistenza, su racconti mitologici su di un padre che di mitico, ha avuto solo il privilegio di far venire al mondo due splendidi ragazzi....
Non dovrebbero dire grazie a lui....Lui non c'era quando mia figlia piangeva, non c'era a farle il bagnetto e metterle il borotalco....Non c'era ai colloqui di scuola e non c'era quando rimanevo seduto con lei a farle fare i compiti....Non c'era ai suoi compleanni....Eppure, nessuno mi ha mai dato un piccolo aiutino in quello che ho sempre considerato come un compito arduo e pieno di ostacoli, superabili dall'amore....
DA due anni accade invece che la presenza di questo padre inesistente, stia scatenando emozioni....come se all'improvviso, sia divenuto indispensabile parlare di questa persona per rendere migliori i miei figli.....
Così, l'altro ieri, girando su Facebook, vado sulla pagina di mia figlia(devo chiamarla cosi?) e vedo che una vecchia amica del padre, le ha scritto in bakeca...Le ha mandato una foto del suo papà, chiaramente una foto di lui ragazzo, prima che si strippasse il cervello per droga...."Ciao cara" diceva il messaggio, "Se ti fa piacere, posso mandarti altre foto del tuo papà e posso anche raccontarti di uanto era mattacchione!"....Che senso ha?
Ma vaffanculo!!!

martedì 17 agosto 2010

il rientro

Siamo appena rientrati dalle ferie e stranamente, questa volta non avevo alcuna voglia di rientrare....Di solito, dopo sole due settimane, sento il bisogno impellente della mia casa, delle mie cose....Ma quest'anno no.....
Mio figlio piccolo è rimasto con i nonni, mia figlia di sedici anni è andata a Milano con gli zii (a malincuore da parte mia direi) ma non ho opposto resistenza, non dopo l'esperienza passata con mio figlio maggiore....Non ho più la forza di fare il padre(nel modo in cui mi è stato trasmesso) e allora, cosa cerco? La complicità dei miei figli? Non lo so....Non lo so davvero.
Le buone notizie invece sono queste:
Mio figlio sta facendo un percorso splendido in comunità e per questo, hanno anticipato l'autorizzazione a farlo lavorare in esterna, comincia a settembre....Settembre sarà anche il periodo in cui potrà fare rientro a casa, ogni quindici giorni, per due giorni soltanto e di questo, non so se sono molto felice.
Dopo tutto quello che è successo, Non trovo più la motivazione esatta a sentirmi con lui, un padre, non da quando lo psicologo che ci segue, mi ha detto che devo imparare ad accettare il fatto che lui, non è mio figlio, anche se sono stato un padre...Che paradosso!!!!Ma di certo, è quello che vuole mio figlio....ha ritrovato una sua adeguatezza, gli fa piacere sapere che come tutti, può utilizzare il ricordo di un padre vero, gli fa piacere sapere di avere un passato che non comincia da quando sono arrivato io e gli fa piacere, di tanto in tanto, andare sulla sua tomba a posare un fiore....Ma ora, cosa sono io? Quale sarà il mio ruolo?.....

giovedì 29 luglio 2010

le ferie


e finalmente, si va in vacanza....
Ne sentivo davvero il bisogno perchè ultimamente, la casa era diventata una cappa pesante in cui i miei pensieri ristagnavano confusi....
Prima di partire, la psicologa ci ha chiamato, o meglio, ha chiamato mia moglie dicendo che nostro figlio desiderava salutarci prima delle nostre vacanze....
Sono rimasto solo dieci minuti a colloquio...Di solito, la prima mezz'ora, la facciamo di preparazione con la psicologa presente ma, quel giorno, mi sono sentito davvero di troppo....
Sapevo che nostro figlio, aveva bisogno di rimanere solo con sua madre, sapevo che dovevano chiarire cose a me sconosciute, cose di suo padre, il vero padre, quello che è andato a trovare al cimitero, a Milano, con grande soddisfazione dei nonni.....ed io? Ho semplicemente cominciato ad accettare il fatto che non è mio figlio, che non conta aver dato per lui, 15 anni della mia vita, amandolo e condividendo con lui ogni passo della sua sofferenza...Non conta, alla fine, il vero padre è quel pezzo di storia che a lui mancava per essere una persona completa....
Come avrei potuto competere con un fantasma? Come avrei potuto competere con le falsità di cui gli hanno imbottito la testa? Gli hanno detto che suo padre era un uomo eccezionale, sempre presente, morto prematuramente e che adorava suo figlio....
Poco importa invece che è morto per droga, che alzava le mani e che portava via dal frigo il latte di suo figlio e così, io, da padre premuroso e presente, ogni volta che gli davo uno scapellotto o un rimprovero (come fanno tutti i papà del mondo) credendo di gettare le basi per renderlo un uomo felice, generavo invece un distacco sempre più forte....E quando mio figlio andava nella sua camera a dormire, piangeva, cercando il suo papà fenomeno....
La psicologa mi sta aiutando a lasciarlo andare e così, al colloquio, ho semplicemente detto che avevo un impegno e che non potevo trattenermi e la psicologa, capendo al volo, non ha fatto nulla per trattenermi, come non lo ha fatto mia moglie e mio figlio...
Sono sereno?
Non lo so....ora, mi godo le vacanze con gli altri due figli e questo meraviglioso sole di porto cesareo, mi fa stare bene....
Buona vita a tutti.

mercoledì 21 luglio 2010

mercoledì 21/07

ieri mia moglie, mi dice che l'ha chiamata la psicologa....Nostro figlio "vuole" vederci....
Non le ho detto nulla, sono stanco di discutere e spiegare,Non avrei voluto andarci perchè sapevo che non era me che voleva vedere, so che vuole vedere in realtà solo lei.
prima, le chiamate le facevano a me, Mio figlio mi scriveva, ma ora, dopo un anno di comunità, credo si sia liberato da quella che io definisco "Sudditanza" nei miei confronti....
Lui Crede che sia io il suo male e forse per questo è andato a trovare la tomba di suo padre....Per trovare pace, conforto....verso chi non c'è mai stato davvero....
oggi, mi sono presentato anche io in comunità( per far contenta mia moglie) e, dopo un breve incontro anche con la psicologa, ho espresso il desiderio di andare via perché credevo che quello sarebbe stato un incontro solo tra madre e figlio.
Sapevo che lui avrebbe chiesto di suo padre, sapevo che non era il momento adatto per invaderlo con la mia presenza difficile e così, sono andato via e devo dire, con grande soddisfazione della psicologa....
ho imparato a lasciare andare le cose, sono diventato più accomodante e mi accorgo che in fondo, la sofferenza non è poi tanta....
ho imparato una bella lezione e, lasciatemelo dire ma, i figli, sono di chi li fa e non di chi li cresce.
Mi accorgo che il legame di sangue con quell'uomo (il suo vero padre) che io definisco una emerita merda è più forte dei 14 anni passati insieme a me, è più forte di ogni cosa....Cose che non posso combattere.
Che dire, mi sento un pò giù, sento che non posso condividere alcune cose insieme a mia moglie che spesso tace per non ferirmi, ma tutti sappiamo bene che ciò che dico è reale....Il bene, non lo si impone, si ha e basta e per mio figlio, il bene vero è suo papà che dal cielo lo ha accudito per tutti questi anni...Io, sono stato solo un povero stronzo, una increspatura nell'esistenza di mio figlio e in quella dei suoi nonni che hanno lottato per possedere un qualcosa che non potranno mai avere....Un figlio, un nipote, non lo si possiede, lo si ama...proprio come continuerò a fare io, continuando a donare, senza chiedere nulla in cambio...Solo così, potrò gioire della sua salvezza.....

sabato 10 luglio 2010

10/07/2010

parlo al telefono con la psicologa, mi consiglia di fare e seguire una terapia di coppia con mia moglie.....Non son o molto d'accordo, non capisco perché debba seguire queste cazzate, non sono mica io il problema eppure, accetto comunque....
Viene fuori invece, che un problema esiste, quello di considerare, a tutti i costi, mio figlio come il mio figlio naturale....Mi rendo conto che ho il sangue pieno di rabbia e rancore nei confronti della sua famiglia vera, verso i suoi nonni, i suoi zii e anche verso il suo vero papà, morto di droga.....
"Non sarà mai tuo figlio!" Mi sussurra la psicologa con un sorriso stampato ed io, sento che è solo una persona insulsa, mi ostino a non credere....Poi, mi rendo conto che in questo mese, molte cose sono cambiate....Mio figlio, quando ha la possibilità di chiamare, non chiama me, ma la sua mamma e, attraverso lei, scopro che sempre più spesso, parlano del suo papà, scopro che proprio l'altro ieri, assieme al don, si sono recati a Milano, a far visita alla tomba del padre e capisco, che per me è arrivato il momento di farmi da parte....
Non ho mai pensato di dover a tutti i costi possedere questo figlio, ma a dire il vero, credevo che dopo tenti anni, non ricordando nulla di quel padre sempre assente, avesse scelto me come padre....Ma così non è.....
Tutta la sua famiglia, non ha fatto altro che alimentare in mio figlio, lo struggente ricordo di un padre fenomenale, creando nei miei confronti, un modello che io non avrei mai potuto sostenere. Nessuno di loro si è mai preoccupato di parlargli bene di me, di raccontargli la verità su quel padre che quando rientrava a casa, si mangiava il latte e la carne del figlio, nessuno mai gli ha raccontato che quando era sotto l'effetto della cocaina, picchiava sua moglie....no, gli hanno detto che quello sarebbe stato il suo papà insostituibile ed io, uomo di carne ed ossa, vivo, retto, non immaginavo invece che, ad ogni rimprovero o punizione, come si fa con i figli naturali, creavo invece nei suoi confronti, un personaggio da evitare, da temere....
Ora sono qui, solo, in balia degli eventi, in attesa che qualcosa cambi, in me e negli altri....

giovedì 10 giugno 2010

il caldo

In un momento in cui tutto sembra che si sistemi, sorrido, pensando al sole caldo che rende bello anche il nero del cuore....
C'è stata la cresima di mio figlio il due giugno e ha partecipato anche il grande....
Ho scelto, insieme a mia moglie, di festeggiare in comunità questo evento...Era un messaggio chiaro e forte per dire a mio figlio "non sono arrabbiato con te...Non più"....Dimostrare agli altri, ai parenti che non hanno vissuto una simile tragedia che lui, è mio figlio, comunque sia....Complimenti a destra e a sinistra, da tutti e così, mi sono tolto un macigno dal cuore....
Arriva il nove giugno, appuntamento in comunità, per capire, insieme alla psicologa, come è andato l'incontro....
Scopro che alla fine del percorso, non torna a casa, dice che con me, è come con la droga....Se osserva un cucchiaio, una stagnola, gli ritorna in mente la roba....Se vede me, gli ritorna in mente il motivo del suo drogarsi....
Non ho potuto fare a meno di trattenere le lacrime...
La psicologa dice che è positivo, che riusciamo in questo modo, a gestire e raccontare le emozioni, invece io, mi sento meno di una merda....
E' doloroso sentirsi dire da un figlio, che ha difficoltà a chiedere, come fanno del resto tutti i figli, che lui, non vuole dipendere da nessuno, e mi fa l'esempio delle scarpe che mi ha chiesto...Ma come fare a spiegare che per me non è un peso? Io avevo bisogno di comprargli quelle scarpe, avevo bisogno di comunicargli che io ci sono, sempre!!!!Ma non va così....E le speranze affievoliscono....Mi sembra che in lui, sia morto qualcosa, qualcosa che non ritornerà mai più, morto con la morte di una infanzia ed una adolescenza bruciata da cose ed esperienze che non si dovrebbero mai fare e, non ostante l'immenso amore che provo, sento che sempre più, sta diventando un estraneo...
Questo sole in effetti oggi, scalda, ma non il mio cuore, quello, è tornato più buio di prima.

martedì 11 maggio 2010

oggi piove


Piove....E come se non bastasse, anche il mio cuore è intriso di acqua...Acqua nera, che sporca i miei sentimenti....
Ti rinfaccio moglie mia ogni cosa...Ti rinfaccio il tuo esclusivo dolore che ti ha reso egoista e che non hai voluto condividere anzi, non ti sei nemmeno chiesta a che livello invece fosse il mio.....Ti rinfaccio l'aver vissuto questi ultimi anni, vicini vicini, nello spazio di un divano eppure così lontani, tanto lontani da perdere il significato di un matrimonio rovinato dal pianto....Ti rinfaccio perchè pensi che io prediliga mio figlio piccolo e non gli altri due, per cui ho dato la vita...Ti rinfaccio il credere di avere l'esclusività per ogni cosa.....
Piove oggi, ma probabilmente pioverà per sempre, avendo perso il senso del tutto....Rimane solo il mio lavoro ed il calvario di rimanere imprigionato in un corpo che ormai non vuol saperne di andare avanti....
Mio figlio ha fatto le sue scelte che irrimediabilmente si sono abbattute su di noi...Nostro figlio ci ha allontanati, convinto che il suo posto fosse accanto al vero padre e nessuno mai, dico nessuno, compresa te, is uoi nonni, mi hanno mai aiutato in questo arduo compito, anzi, non avete perso occasione per osannare un padre che come esempio ha portato la sua morte per droga.....
Tu sai moglie mia, quante ne ho dovute mandare giu, sai quanto importante per me era il sentirmi padre eppure, dopo 15 anni di matrimonio, continui a guardarmi come il mostro cattivo....Ed io, non lo tollero piu'.

lunedì 10 maggio 2010

cose nuove


Mi piacerebbe tanto poter parlare di cose nuove oggi....Ma tutto è statico.
Viviamo delle poche informazioni che ci arrivano dalla comunità, dai piccoli cambiamenti che avvengono, anche se ci spiegano di non farci troppe illusioni....La verità si saprà solo quando uscirà da li, quando dovrà affrontare nuovamente la vita....
La mia paura?
L'unica paura che ho sono io....La mia incapacità di gestire le emozioni e spesso la notte, quando non dormo, mi chiedo come potrei reagire nello scoprire un ennesimo fallimento, una ricaduta....Non sono preparato a tutto questo, non riesco a gestire cose così grandi, immense.....In questi anni, non ho fatto altro che perdere ezzi di cuore....

giovedì 15 aprile 2010

e oggi va così

credo sia arrivato il momento di fermarsi e riflettere...
Ho chiamato la psicologa oggi, ne sentivo un disperato bisogno, anche perchè non so più se e cosa sia davvero importante.... LA mia esistenza? Quella di mio figlio che ha scelto la strada peggiore? quella della mia famiglia che ormai è in preda al panico totale?
Non so a che gioco stiamo giocando tutti, ma cosa vogliono farmi credere? Che debba davvero assumermi tutte le responsabilità ed accettare di essere stato un cattivo genitore?
Io non mi sento di farlo, anche perchè non sono cattivo...
Io con mio padre, non ho mai avuto un rapporto facile, ma ci hanno insegnato a rispettare le regole e non per questo io ho mai pensato di drogarmi....E' vero, mi e' mancato il dialogo con mio padre, ho sofferto per questo e per questo non mi sento completo, ma che diamine, almeno una cosa me l'ha insegnata, il rispetto verso se stessi ed io proprio non riesco ad accettare la scelta di mio figlio.
Questa sera devo andare all'incontro dei genitori, ma non ne ho voglia, avrei tutti i diritti di divertirmi, di godermi gli altri due figli e invece no, devo andare a discutere su come cambiare il mio comportamento....No, no....Stasera non mi va.

lunedì 12 aprile 2010

riflessioni

Sono sempre più convinto che quanto sta accadendo nella mia famiglia, sia solo una lezione che devo imparare...
Sono due giorni che non riesco a provare dolore, ma ho la testa che continuamente macina pensieri per trovare il modo per poter aiutare questi ragazzi e le loro famiglie...
Non so, ma mi sento vuoto, con una vita inutile, rivolta solo verso me stesso ed ora, che non posso sfuggire il problema perchè si tratta di mio figlio, capisco la solitudine e l'angoscia di tutti quei genitori che prima di me, si sono trovati ad affrontare qualcosa a cui non erano preparati.
Oggi ho scritto alla conduttrice di "buona domenica" Le ho scritto una lettera aperta, ma ho paura che le mie parole, risultino poi, piene di interessi personali...
Sapete, amo fare musica, amo suonare, ma non ho mai messo in pratica le mie doti, proprio perchè, come detto prima, ho dato più importanza ai soldi, al benessere, all'esteriorità, mettendo da parte un'anima che ha sempre cercato di farsi sentire...
E che male c'è se oggi, desidero, attraverso la musica, le parole, comunicare a tutti il bisogno che noi tutti, genitori di tossicodipendenti, abbiamo? A volte, il piccolo schermo fa miracoli ed utilizzarlo per scopi buoni, credo sia lecito no?

giovedì 8 aprile 2010

ieri

siamo stati convocati dalla psicologa per discutere sugli atteggiamenti di nostro figlio....LA droga, come spesso accade, spappola il cervello e non rende responsabili di cose che si dicono o che si fanno e che comunque, feriscono chi, come noi genitori, viviamo in un mondo reale...
Dovevamo parlare di nostro figlio e invece, è venuto fuori tutt'altro....Cose che noi, come coppia, ci nascondiamo, non diciamo, convinti che il silenzio, sia l'arma migliore per andare avanti e lasciarci alle spalle il nostro dolore...
Scopro che mia moglie è in preda ad una forte depressione, scopro che io, come persona, sono un fallimento totale e scopro che niente, di ciò che in questi anni ho costruito, esiste realmente....Tutto è stato devastato un giorno ormai lontano, il giorno in cui mio figlio per la prima volta ha sniffato cocaina....
Mi ha raccontato che la prima volta lo ha fatto perchè in cerca di qualcosa che non lo facesse pensare ed ha funzionato....Allo stesso modo in cui Linus si stringeva la sua copertina....
Poi, è diventata abitudine. Aveva un problema? Lo dimenticava sniffando.....
Poi ha scoperto che poteva anche riposare, bastava mischiare un pò di coca all'eroina...Mi ha detto che si sentiva onnipotente, che poteva sognare i affrontarmi e dirmi ciò che pensava di me....Ai suoi occhi, per tutti questi anni, sono stato un tiranno, un despota che faceva soffrire la sua mamma....La sua mamma che così tanto mi avava e che così tanto ho amato e mi chiedo cosa possano aver visto i suoi occhi, la sua mente....
LA psicologa, tra i miei tormenti, cerca di rassicurarmi, mi racconta cose che non ho mai saputo di mio figlio prima che diventasse mio figlio, le cose che ha visto sino ai suoi otto anni, prima che morisse il suo vero papà...
Certo, questo non mi solleva dalle mie responsabilità, in fondo, ho contribuito anche io ad aumentare la sua fragilità....LA psicologa dice che avrei dovuto dirgli spesso "ti voglio bene"
Mia moglie in depressione perchè crede di essere una fallita...
"Se avessi studiato di più, avrei potuto fare un lavoro diverso e dedicarmi ai miei figli....Invece, sono solo una povera operaia!"
Si fa una colpa del fatto che si sveglia tutte le mattine alle 04.40, ritorna alle 12.00, cucina, stira, alle 16.00 va a prendere nostro figlio piccolo, alle 17.00 porta nostra figlia in palestra, alle 19.00 la va a riprendere, poi, a preparare la cena e fare i piatti e così, alle 21.00 è talmente sfinita che si addormenta sul divano....Ecco la sua colpa, ciò che nostro figlio autodistrutto le rimprovera probabilmente....Ma non credo in queste cose, non credo esista davvero una motivazione a tutta questa decadenza, anche perchè ho imparato che non esiste il genitore modello...Il genitore, sbaglia sempre....
Sapete una cosa?
Sento il bisogno di parlare con qualcuno, parlare di me, raccontare qualcosa ad un perfetto estraneo e sentirmi vivo, così come mi sento ora, senza la paura i essere frainteso o giudicato.
Grazie.

venerdì 2 aprile 2010

venerdì 02/04

Ho sempre legato (da due anni a questa parte) i miei drammi, ad un senso fortissimo di colpa....Colpa per aver desiderato la felicità....Tu sai a cosa mi riferisco....La confusione che regna nella mia testa, il caos che c'è nel mio cuore....Niente, sono stanco ora, non riesco a scrivere ancora....

giovedì 1 aprile 2010

ieri




immagine presa da:http://liboriobutera.wordpress.com/category/studenti-e-adolesceti/page/5/
Ieri abbiamo portato i nostri due figli in comunità. Mio figlio aveva espresso il desiderio di poterli incontrare.
Li abbiamo lasciati li, con il fratello, dalle 15.00 alle 17.00, poi, siamo arrivati noi e abbiamo fatto finta per un pò, di essere una famiglia normale....
Non immaginate cosa accade nella testa di un ragazzo che per anni si è imbottito di eroina e cocaina....
Ci è voluto solo un attimo, ha chiesto dei suoi cd di musica tecno e sua mamma, ingenuamente, gli ha detto che li aveva buttati....Per noi, buttare via le sue cose, è come ripulire le nostre esistenze dallo schifo in cui siamo naufragati, in cui nostro figlio ci ha trascinato....E' diventato immediatamente un'altra persona e giu a dire che non avevamo nessun diritto di farlo, che avremmo dovuto chiedere il permesso e che questo gesto, è sinonimo di mancanza di rispetto.....Rispetto?
"E tu, hai avuto rispetto per te stesso e per noi?" e a furia di botte e risposte, siamo arrivati quasi a litigare.
Stiamo facendo un percorso noi genitori, un percorso che ci aiuta a cambiare, a rivedere i nostri errori, lo facciamo per noi ma anche per lui, per poterlo accogliere in casa alla fine del suo percorso in comunità....Ma adesso, dopo aver visto e conosciuto un aspetto di mio figlio a me sconosciuto, mi chiedo se mai sarà possibile questo, mi chiedo se potrà mai tornare ad essere un ragazzo normale e se i neuroni massacrati e bruciati potranno mai ristabilire equilibrio e serenità in un corpo devastato da un dolore a noi sconosciuto, vecchio di silenzi, cose inespresse, dolori a cui noi tutti, genitori, nonni, amici abbiamo contribuito ad alimentare....desidero immensamente fare un mea culpa ed inviterei tutti coloro che sanno di avere colpe, a fare altrettanto....
MA la vita va avanti e nessuno desidera guardare indietro e continuiamo a comprare cose, per il nostro ragazzo, cose che non servono affatto...Sono cose che guariscono solo chi dona e che metteranno sicuramente il cuore in pace a tutti coloro che me lo hanno rovinato...
Ha ancora quindici mesi di comunità da affrontare e, se la legge sarà buona forse, gli toglieranno le cinque condanne che pendono sul suo capo....Furto con scasso....Noi, genitori modello, noi lavoratori indefessi oggi, siamo qui, a parlare di cose lette solo sui giornali...Che peso indicibile hanno invece quanto toccano i tuoi cari....
Sono due anni che non dormo la notte, due anni che scrivo lettere su lettere, due anni che abbraccio mia moglie quando la notte, la sento lamentarsi....Vorrei dire solo una cosa a mio figlio e ai figli di tutti i genitori che come noi vivono questa cosa tremenda....Non ci uccidete così.....Ci vuole poco per essere felici senza desiderare la morte....Non c'è dolore più grande che sopravvivere ad un figlio, un figlio che muore di droga....
Vi voglio bene a tutti

martedì 30 marzo 2010

dal mio inferno: 30/03/2010

Dall'ultimo post, è passato un pò di tempo ed è caduta la convinzione che i tossici siano persone da distruggere, da disprezzare.... E' passato il periodo in cui ho odiato mio figlio per tutto ciò che "mi aveva fatto"...Ecco il punto sbagliato...A me, non ha fatto niente, lo ha fatto a se stesso....
Un giorno, mia moglie, si sa, le donne sono sempre più comprensive e brave a gestire le emozioni, mi dice che dovremmo partecipare agli incontri dei genitori, che si tengono tutti i giovedì sera presso la comunità in cui si trova nostro figlio.
LA prima volta che ci sono andato, la rabbia si è immediatamente sostituita alla vergogna, vergogna per dover esternare i miei pensieri, ciò che consideravo solo "un fatto personale" e così, dopo essermi sorbito per circa tre ore i racconti alluccinanti di quei genitori con figli "tossici", mi sono detto "NO! Questo non mi riguarda! Mio figlio ha fatto delle sciocchezze e gli basterà poco tempo per venirne fuori" e così, ho deciso che non avrei più continuato quegli incontri.
Intanto il tempo passava e di mio figlio, nessuna notizia....Poi, un giorno ricevo una sua lettera, una sua confessione piena in cui mi racconta dei suoi tormenti, del periodo lunghissimo in cui si è fatto di eroina, cocaina....Poi, alla fine, mi chiese di partecipare a quegli incontri, "Sai papà" mi scrive " a volte, parlare fa bene"
Subito non capii il significato di quelle parole, mo ho ripreso ad andare agli incontri, sentendomi sempre più estraneo....Quei genitori parlavano di figli che stavano scontando pene per rapine, furti, perchè gia erano scappati dalla comunità ed erano ricaduti in quel brutto giro...Ed io che continuavo a ripetermi che mio figlio non era così e litigavo con tutti e tutti mi accusavano di non voler vedere la realtà, mi rifiutavo di ammettere che mio figlio era un tossico....
Poi, arriva il giorno dell'incontro....Ci guariamo negli occhi...Il primo incontro avviene davanti allo psicologo che mi prepara....E vengo inondato da un mare di merda...Mio figlio parlava ed il mio cuore si riempiva, minuto dopo minuto, di dolore, di sorpresa e presi coscienza che la sua tossicodipendenza era anche frutto del mio modo di essere....VAdo via da quell'incontro in preda ad una crisi violenta....A 45 anni, ho dovuto rimettermi in discussione e rivedere i miei comportamenti....MA scopro anche che mio figlio è un drogato, uno di quelli veri, uno di quelli che ho sempre odiato....Scopro che ha 5 condanne per furto con scasso, scopro che ha rischiato di morire, scopro un mondo di fragilità e bisogni disperati che non ho mai saputo cogliere e la prima cosa che mi viene in mente, è che in tutti questi anni, non gli ho mai detto "ti voglio bene"....Mi viene voglia di fargli sentire che gli sono vicino, mi viene voglia di andarmi a fare una dose, per cercare di provare, in minima parte, quanto sollievo può dare la droga mentre tenti di cancellare i tormenti....Oggi, mi sento completamente distrutto, distrutto perchè non vedo più le colpe di mio figlio, ma solo le mie e si sa, i cambiamenti sono dolorosi...Mi dicono che tutto questo sia positivo, spero davvero che sia così...