mercoledì 20 ottobre 2010

che cosa accade

ieri, mio figlio, si insomma, mio figlio, quello che vive ancora in comunità mi ha chiamato da un cellulare...
"pronto"
"Ciao Gigi!" mi ha detto (non mi chiama papà)
e subito giù a raccontarmi del nuovo cellulare che finalmente gli hanno permesso di utilizzare....mi ha raccontato di tanti suoi piccoli successi che per la maggior parte dei ragazzi sono stupidaggini ma che per lui, dopo due anni di comunità, assumono un valore immenso....E giù, a continuare a raccontare....del fatto che gli hanno permesso di lavorare, gli hanno permesso di assumersi le proprie responsabilità...(in quella comunità ci sono regole rigidissime, non si esce, non si fuma, non si può telefonare, incontro con i genitori una volta al mese) lui viene a casa ogni 15 giorni.
poi, si interrompe e mi chiede "Sei orgoglioso di me?"
In un primo momento, gli stavo chiedendo di cosa avrei dovuto essere orgoglioso, ma per fortuna, mi sono morso la lingua ed ho risposto "si, sono orgoglioso"...Speravo la smettesse li e invece "E perché sei orgoglioso?"
Pensavo di non avere risposte e invece...... "Perché è la prima volta che me lo chiedi, è la prima volta che spontaneamente mi chiami, è la prima volta che condividi con me le tue cose, perché ho ritrovato un figlio che pensavo di non avere"....e quello che mi ha detto lui, mi ha sconvolto (in maniera positiva) totalmente il cuore....
"Ti ho sempre voluto bene" mi ha detto "Solo che ero troppo stupido e cattivo per permetterti di essere mio padre...Qui, in comunità, mi insegnano le stesse cose che mi insegnavi tu, solo che ora sono adulto ed ho provato sulla mia pelle il dolore dei fallimenti, la vergogna di rubare per un po di droga, ma se oggi sono qui, è perché, anche quando avresti potuto e dovuto, non mi hai mai abbandonato....Sono qui perché tu e mamma lo avete voluto ma avete atteso pazienti che lo volessi anche io.....Papà...."
"Papà?"
"Scusa, Gigi......l'unica cosa che mi distrugge ancora, è il dolore che vi ho dato....."
"Poca cosa figlio mio se oggi, possiamo di nuovo sorridere.....Abbiamo imparato molto anche noi da tutto questo e credo che siamo diventati un pò migliori, grazie anche al tuo sacrificio....."
poi, ha messo giù...Sono rimasto un pò fermo, ad osservare le persone che camminavano sul marciapiede, poi, ho fatto un sorriso e sono ritornato verso casa, con la gioia di un tempo

che cosa accade

ieri, mio figlio, si insomma, mio figlio, quello che vive ancora in comunità mi ha chiamato da un cellulare...
"pronto"
"Ciao Gigi!" mi ha detto (non mi chiama papà)
e subito giù a raccontarmi del nuovo cellulare che finalmente gli hanno permesso di utilizzare....mi ha raccontato di tanti suoi piccoli successi che per la maggior parte dei ragazzi sono stupidaggini ma che per lui, dopo due anni di comunità, assumono un valore immenso....E giù, a continuare a raccontare....del fatto che gli hanno permesso di lavorare, gli hanno permesso di assumersi le proprie responsabilità...(in quella comunità ci sono regole rigidissime, non si esce, non si fuma, non si può telefonare, incontro con i genitori una volta al mese) lui viene a casa ogni 15 giorni.
poi, si interrompe e mi chiede "Sei orgoglioso di me?"
In un primo momento, gli stavo chiedendo di cosa avrei dovuto essere orgoglioso, ma per fortuna, mi sono morso la lingua ed ho risposto "si, sono orgoglioso"...Speravo la smettesse li e invece "E perché sei orgoglioso?"
Pensavo di non avere risposte e invece...... "Perché è la prima volta che me lo chiedi, è la prima volta che spontaneamente mi chiami, è la prima volta che condividi con me le tue cose, perché ho ritrovato un figlio che pensavo di non avere"....e quello che mi ha detto lui, mi ha sconvolto (in maniera positiva) totalmente il cuore....
"Ti ho sempre voluto bene" mi ha detto "Solo che ero troppo stupido e cattivo per permetterti di essere mio padre...Qui, in comunità, mi insegnano le stesse cose che mi insegnavi tu, solo che ora sono adulto ed ho provato sulla mia pelle il dolore dei fallimenti, la vergogna di rubare per un po di droga, ma se oggi sono qui, è perché, anche quando avresti potuto e dovuto, non mi hai mai abbandonato....Sono qui perché tu e mamma lo avete voluto ma avete atteso pazienti che lo volessi anche io.....Papà...."
"Papà?"
"Scusa, Gigi......l'unica cosa che mi distrugge ancora, è il dolore che vi ho dato....."
"Poca cosa figlio mio se oggi, possiamo di nuovo sorridere.....Abbiamo imparato molto anche noi da tutto questo e credo che siamo diventati un pò migliori, grazie anche al tuo sacrificio....."
poi, ha messo giù...Sono rimasto un pò fermo, ad osservare le persone che camminavano sul marciapiede, poi, ho fatto un sorriso e sono ritornato verso casa, con la gioia di un tempo

venerdì 15 ottobre 2010

ore 06,37

Sono felice eppure, spaventatissimo.....
Come se stessi prendendo coscienza di un decadimento totale della nostra società.....
ultimamente, mi trovo sempre più spesso a parlare con degli adolescenti, ma ance con persone sopra i vent'anni, che di adolescente ormai, non dovrebbero avere più nulla eppure, sento nei loro atteggiamenti, nel loro modo di affrontare la vita, un vuoto interiore assoluto.....
Stiamo insegnando loro l'individualismo, il non dover esprimere emozioni, simboli di debolezza......
I nostri ragazzi, hanno bisogno di comunicare, di trovare, attraverso i nostri modi di essere, dei modelli da seguire, ma, sempre più spesso, noi, titolari di questi insegnamenti, siamo assenti, presi dai nostri lavori, dalle nostre ambizioni e sfoggiamo solo, la nostra capacità a produrre reddito, soddisfare i bisogni materiali dei nostri figli....I nostri figli....Ma chi sono? Li conosciamo davvero?
Sentono solo tanta solitudine e cercano, attraverso gesti folli e insensati, di poter sopprimere quella strana inadeguatezza che vive nei loro animi....ma non ci riescono.....Siamo genitori immobili davanti ad uno schermo televisivo a scuotere la testa ogni volta che un ragazzo muore, di notte, mentre altri vengono uccisi a coltellate per pochi spiccioli, mentre una donna muore a causa di un cazzotto ed i passanti, quasi infastiditi, scavalcano il corpo agonizzante della poveretta....Siamo noi i cattivi esempi e poi, andiamo e mandiamo i nostri figli, a fare terapia, come se in loro o in noi, ci fosse qualcosa che non va.....Il fatto è che è il tutto a non andare.....
Ma dove sono finite quelle famiglie che la sera, a tv spenta si raccontano storie? Dove sono finite le passeggiate in casa dei parenti? Dove è finita la famiglia?
Siamo indipendenti, non abbiamo bisogno di nessuno, curiamo il nostro orticello con il terrore che qualcuno ce lo porti via....E i nostri figli, pur non condividendo, seguono i nostri modelli...Modelli in cui è più importante avere un paio di jeans "angeldevils" che imparare come guadagnarseli......
E poi, ci accorgiamo che ragazzine di 14 anni, si fanno dei video porno che rivendono ai compagni, in cambio di 20, 30 euro o per una ricarica del cellulare?
Sono ragazzi delinquenti o sono solo il frutto marcio delle nostre azioni?
Sto imparando a dedicare molto tempo ai miei figli, momenti irripetibili in cui esistiamo solo noi, le nostre chiacchiere....Sto imparando a dialogare con loro, ad ascoltarli, a formarli per una vita futura che diventa ogni giorno più spietata....
Non voglio che i miei figli muoiano di vuoto interiore, la vita è ancora bellissima e vale ancora la pena di viverla, ma dipende solo da noi....
Spolveriamo tra i ricordi della nostra infanzia, gli insegnamenti dei nostri genitori, certo, forse un pò ristrettivi....Chi di noi non ha odiato i genitori?
Eppure, oggi siamo qui, ad amarli, a capire che ogni cosa che ci è stata negata, ogni no che ci è stato detto, oggi assume un valore inestimabile per noi....Perchè non lo facciamo più per i nostri figli?.....

sabato 2 ottobre 2010

e finalmente è arrivato.....

oggi, in casa nostra, si respira aria di festa....
Per la prima volta, dopo 15 mesi, nostro figlio oggi fa ritorno a casa, per due giorni interi.
Siamo tutti agitati, dovremo rispettare una tabella, delle regole imposte dalla comunità, ma va bene lo stesso, perchè oggi, c'è la prova generale......
dovremo evitare sopratutto discussioni, quelle discussioni normalissime che si creano in famiglia, normalissime....
Non so se sono più agitato o contento, non lo so davvero.
Alle 11.30 devo andare a prenderlo in comunità....
L'unica cosa per cui sono davvero felice, è di vedere mia moglie serena....ieri, ha preparato due torte, una alla ricotta ed una con i pinoli, non riusciva a stare ferma ed oggi, mi ha gia chiamate quattro volte...Ma la capisco....
oggi, mi fermo qui....sto bene