che avreste fatto voi?

Era appena uscito dalla comunità e subito, mi sono dato da fare pper trovargli un lavoro.....
Ci hanno detto che sarebbe arrivato un periodo non facile e che avremmo dovuto aiutarlo nel crescere perchè, nonostante i suoi 22 anni, il suo cervello è fermo a 16, a quando cioè cominciò a fare uso di sostanze....
Abbiamo parlato a lungo, abbiamo ascoltato le sue aspirazioni...Gli piace fare l'elettricista, aveva gia avuto esperienze nel campo prima che cominciasse a drogarsi...Allora, la prima cosa che ho fatto, è di portare la sua auto dal carrozziere, fargli aggiustare il cristallo, le botte sui fianchi, i fanalini rotti, poi, gli ho trovato lavoro presso un mio cliente, 1400 euro al mese, a tempo indeterminato....
Poi, l'ultimo colloquio con la comunità....
Ci hanno detto di stargli dietro, che il problema non si risolve immediatamente e che è di fondamentale importanza che abbia delle regole, dei limiti e, per quanto possibile, assicurarci che eviti le frequentazioni di un tempo...
All'inizio, tutto splendido, si passeggiava insieme, si chiacchierava, poi, sono arrivati gli amici, quelli bravi, quelli d'infanzia...Venivano a prenderlo in casa, lo riportavano non tardissimo....
poi, quegli amici non sono più venuti e lui, ha cominciato ad andare in disco...Ha cominciato ad uscire il sabato sera per rientrare a notte fonda....Poi, ha cominciato a rientrare direttamente domenica pomeriggio....
La mia agitazione è salita, ma non mi arrabbiavo, cercavo il modo di gestire le parole, di trovare un dialogo sereno....e così, alla prima occasione, ne abbiamo parlato, gli ho detto che mi dava fastidio che mancasse di casa per una notte ed un giorno intero e che avrei avuto piacere che almeno la domenica, si pranzasse tutti insieme, visto che ormai da anni, questo rito si era perso.
Lui, ha riconosciuto lo sbaglio, si è scusato, giustificandosi del fatto che aveva incontrato una ragazza ed aveva perduto la testa, che passava la notte del sabato a casa sua....Allora, ho cominciato a chiedermi che tipo di ragazza, a ventidue anni, fa dormire in casa uno appena conosciuto ed i timori aumentavano....Sino a quando non arriva quella maledetta settimana....
Mia moglie si ammala, è costretta a letto, io mi arrabatto tra lavoro, spesa, andare a portare mio figlio a scuola e lui, anche il sabato precedente aveva fatto la stessa cosa, ma ora, non avevo tempo di discutere e così, decisi di aspettare che mia moglie si rimettesse e avrei probabilmente discusso con lui, la domenica successiva...
Ma durante la settimana, la mia rabbia cresceva, lui rientrava a casa, non parlava, non mi chiedeva se avessi bisogno di aiuto, nulla....Il sabato successivo, ancora carico di rabbia, mia moglie mi chiede cos'ho...le spiego che ho paura che nostro figlio si stia drogando di nuovo e...Apriti cielo....Un litigio bruttissimo.....
Ci diciamo delle cose bruttissime....
lei esce, va via, va dal figlio e gli racconta il nostro litigio, chiama la dottoressa della comunità, le racconta quello che è accaduto....
poi, richiama il figlio e gli dice di non tornare a casa, perchè credo che si stia facendo di nuovo....
Domenica mattina sono solo in casa, ho intenzione di parlare con lui, lo chiamo al telefono, gli chiedo se ha intenzione di rientrare per pranzo, ignaro di quanto sua madre gli aveva detto e lui, mi risponde che no, non aveva più intenzione di tornare a casa.....Sono due mesi ora che non lo vedo e che non ci parlo.....
Questa cosa proprio non riesco a mandarla giu....Ma è giusto che mia mogli raccontasse del nostro litigio? E' giusto che gli abbia detto di non tornare perchè in casa tirava una brutta aria?
Cosa avreste fatto voi?