giovedì 13 gennaio 2011

2011

e siamo entrati, in sordina, nel nuovo anno e, come sempre, con la mera ed infantile illusione che, la chiusura del vecchio, debba per forza di cose, portare novità che sconvolgeranno le nostre esistenze....ma così non è, non lo e' mai stato e continuiamo ad andare avanti, nel miglior modo possibile.
Il due gennaio (manca ormai poco alla fine del percorso di mio figlio) eravamo tutti a tavola e lui, a espresso il desiderio di ritornare su, dopo la befana perché si è invaghito di una ragazza conosciuta li....
noi (io e sua madre) non eravamo molto d'accordo, in quanto la ragazza, ci aveva fatto una pessima impressione (dopo i traumi ed i dolori, si vive spesso di impressioni) ma lui, ci ha immediatamente stoppati, dicendo che non avrebbe accettato limiti ed imposizioni in quanto sa bene come scegliere le persone....Proprio in quel momento, ho rivisto nella mia mente gli ultimi nostri anni di vita e sono sbottato....
"Tu riesci a cosa?" Gli ho detto, "a vedere i risultati, non credo proprio che tu possa permetterti il lusso di tali affermazioni) e lui subito a dire "Lo sapevo che sarebbe finita così, mi sa che a casa non ci torno con voi!"
Allora, davvero non ci ho visto più! Ma come, siamo bravi solo per pagare la retta della comunità, bravi ad andare a raccoglierlo in mezzo alle immondizie, bravi a pagare i danni delle sue bravate e poi, dopo due anni di percorso insieme, dove anche noi cerchiamo di diventare migliori, due anni in cui ci spiegano come affrontare il dopo comunità, lui si arroga il diritto di non avere più regole ed è la cosa che mi spaventa di più....Il rientrare ad ore impossibili, le notti svegli ad aspettare....No! e sono rammaricato che dopo due anni di regole ferree, non abbia ancora capito che la casa, (una piccola comunità) va avanti solo se le regole vengono rispettate....LA nostra casa, è fatta da noi, da altri due ragazzi e nessuno, nemmeno il mio figliol prodigo, può permettersi di cambiare le regole....E si ritorna sempre sul fatto delle responsabilità, vuoi essere libero di fare quel che ti pare? Bene, fallo ma per conto tuo!
"Sai bene che non ho le possibilità economiche per farlo!" mi ha urlato
"Bene, allora non puoi permetterti nemmeno di dire che vuoi fare a modo tuo, non finché saremo noi a pagare!"
E questo è quanto.

3 commenti:

  1. Sono stato tentato di prendere le tue parti o quelle di tuo figlio (mi concedo l'uso del tu, se no ti disciace), ma ho capito che non è il caso.
    Di buoni consigli ne avrai già sentiti parecchi, ed io non ho esperienza ne conoscenze tali da potermi arrogare certi diritti, ma se una cosa l'ho imparata è che il dialogo è di solito la via migliore.
    Le regole vanno fatte rispettare, ma a volte vanno anche spiegate, e questo è sempre più vero quanto chi le deve rispettare è grande.
    Ecco, sono finito in uno stereotipo di De Andrè, e come la vecchia do consigli perchè non posso dare il cattivo esempio.
    Quindi mi fermo qui e auguro a te, ed ai tuoi cari, tutta la felicità che meritate.

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  2. grazie Crmine, ma credo che nella vita, ad una certa età, i consigli andrebbero seguiti e non ripetuti sino allo sfinimento. Grazie per il tu

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  3. E già, il rientrare ad ore impossibili, o peggio il non rientrare affatto, e noi li ad aspettare. E a pagare i danni, le multe, i medici, le rette. E a corroderci dentro e fuori.
    Mi terrorizza il fatto che nemmeno due anni di comunità diano la sicurezza che abbiano appreso a rispettare le regole. Figuriamoci il mio che non ha ancora fatto un giorno da recluso.
    Chi ci segue continua a ripeterci assessivamente che dobbiamo porgli dei limiti, delle regole. Peccato che non ci spieghi anche come fare. Se ti metti davanti alla porta di casa ti manda all'ospedale. Se parli non ti ascolta. Se promette non mantiene mai. Se gli tagli i soldi trova il modo per farseli prestare.
    Penso che fai bene a fissare delle regole. Noi non ci riusciamo più.
    Un abbraccio

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