venerdì 27 agosto 2010

l'epilogo

Ieri, chiamo la consulente che coordina il gruppo dei genitori....
Le dico che non me la sento più di partecipare alle riunioni perchè ormai non sopporto più di non essere considerato e che tutto sommato, mio figlio sta forse meglio senza di me....
La coordinatrice insiste, non è d'accordo e mi spiega che devo andare, portare la discussione nel gruppo e che sarà lo stesso gruppo a farla ragionare....
Non è andata affatto così....Ho mandato a puttane due anni di incontri, due anni di sforzi per perdere l'aggressività che ho dentro (quando mi sento ferito attacco, come gli animali) e ieri sera, mia moglie mi ha ferito, ribadendo che non provo amore, che faccio le cose per interesse e, mentre lei parlava, ripercorrevo con la mente questi 15 anni insieme....Le rinunce fatte per amore, mettermi contro la mia famiglia per difendere quelli che stavano per diventare i miei veri figli, il non desiderare un figlio mio, anche se dopo è venuto, il cambiare città e lavoro solo perchè lei non si adattava alla mia vita e ai miei amici-colleghi....Ho fatto di tutto per lei e lei ha fatto tutto per me....Adesso, ci parliamo come se fossimo diventati nemici, come se non avessimo più una strada da percorrere assieme, come se all'improvviso, io sia diventato il ladro della sua esistenza, io la causa della tossicodipendenza di nostro figlio, io che desidero destabilizzare....Non ce l'ho fatta, mi sono alzato, urlandole in  faccia che è una falsa, cattiva con il volto da angelo, figlia di puttana....Ecco, la frase più degradante che mi porta al livello di una bestia, sono riuscito a dirla e lei, mi guarda sorridendo, alzando la mano e guardando gli altri genitori..."Cosa vi avevo detto? Voi che avete creduto che Gigi fosse un buono...Ecco in realtà chi è"....Comincio a tremare, a balbettare e subito, la coordinatrice mi dice che non devo preoccuparmi, che nessuno crede che io sia un mostro e ancora una volta, non hanno capito nulla, come se mi importasse di cosa pensano gli altri...A me interessa che mio figlio esca da questa storia, che torni a sorridere, a me interessa l'aiuto che il gruppo poteva darci a ritornare ad essere una famiglia felice....Ma così non è....Tornando a casa, ieri sera, ho detto a mia moglie che voglio la separazione e mi è sembrato di sentire un sospiro di sollievo....
Ma cosa farò dopo?
Ho sempre pensato che lei fosse il perno della mia esistenza, il mio unico scopo della mia vita, un amore da favola....E sa bene che senza di lei, non potrò sopravvivere(per me è un amore immenso, indispensabile come l'aria)....Non so.....Ho 46 anni e sto solo accumulando spazzatura......Cosa ne farò di tutto questo?

2 commenti:

  1. Io sono andato via di casa tre volte, perchè non ne potevo più e perchè pensavo sinceramente di essere la causa dei problemi di mio figlio. Ma sono sempre tornato a casa.
    Quindi ti capisco.
    Però in questi casi si devono evitare decisioni affrettate. Prima di assumere posizioni irreversibili,prenditi una pausa di riflessione. Tipo due o tre giorni o meglio una settimana da solo. Magari poi le cose ti sembreranno diverse. Gli avvocati poi evitali fin che puoi, che sono solo soldi buttati e pessimi consiglieri.
    Un abbraccio.

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